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Frankfurter Allgemeine Zeitung


 
In Colombia vengono accettati i colloqui regionali / il ruolo della Germania

BOGOTA 20 Febbraio: Sebbene le settimane scorse, in diverse zone del paese si sono nuovamente verificati gravi scontri tra le forze armate colombiane e i due grandi movimenti di guerriglieri, si intravedono lenti progressi nelle trattative tra il governo di Bogotà, l’esercito per la liberazione nazionale (ELN) e le forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC). I colloqui con i leader dell’ELN, il gruppo di guerriglieri più radicali della sinistra politica, sono stati in passato uno dei maggiori ostacoli per il processo di pace in Colombia, che è scossa da oltre 30 anni dalla guerra civile.


E’ vero che i rappresentanti del cosiddetto comitato per la pace, Garcia Peña e Noé Ríos, e i rappresentanti del comando centrale dell’ELN e della FARC non sono riusciti a trovare un accordo né sul calendario, né sulle condizioni per trattative di ampio respiro, ma l’annuncio che il governo si dichiari pronto a condurre un dialogo in futuro “a livello regionale”, ha portato ad un attenuato ottimismo.


Ora, in seguito alla proposta del governo, che verrà ampiamente sostenuta dai guerriglieri, potrebbero condursi “in singoli casi” anche trattative dirette tra i comandanti dei fronti della guerriglia e i rappresentanti dei governatori delle province. Tuttavia il governo guidato dal presidente Samper si riversa il diritto di verificare tali colloqui regionali “di caso in caso” ed eventualmente di conferire l’incarico di condurre trattative limitate ad un certo periodo, secondo quanto dichiarato nella capitale colombiana. Nonostante questi progressi, attualmente sono minime le prospettive di un termine del lungo conflitto colombiano, al quale partecipano, oltre al governo, all’esercito e ai guerriglieri anche i cartelli del narcotraffico, centinaia di gruppi paramilitari e molte organizzazioni violente di stampo mafioso che operano in tutto il paese.

Nel frattempo gli attori tedeschi del processo di pace del paese sudamericano sono tornati in gioco. Dopo aver visitato diverse città in Colombia, il vice-presidente del Bundestag Klose (SPD), alla fine di gennaio ha detto che la Germania è “particolarmente interessata ad una pace in Colombia”. Se la Colombia lo desiderasse (la mediazione tedesca), la Germania potrebbe operare attivamente, ha dichiarato Klose. Recentemente sono state rese note informazioni in merito alle proposte di pace dei guerriglieri dell’ELN, delle quali è stato informato anche Klose durante la sua permanenza in Colombia. La Germania aveva sospeso il suo impegno nella mediazione tra il governo colombiano e l’ELN più di sei mesi fa, quando, secondo il parere di Bonn, i presupposti per la continuazione delle trattative non erano più garantiti. Tra i punti che nel corso della settimana scorsa sono stati elaborati durante il congresso nazionale dell’ELN e che recentemente sono stati presentati a Medellin (il documento si trova presso un’autorità del governo centrale che si occupa dei diritti dell’uomo), si annoverano il riconoscimento dell’ELN in quanto forza politica, nonché la proposta di richiedere l’intervento della Germania con il compito di mediatore ufficiale.

L’ELN è disposta, come stabilito nel documento, a sottoscrivere a Bonn un armistizio integrale con il governo colombiano, nel corso del quale la Germania svolgerebbe il ruolo di unico conciliatore.

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